Assunta Morrone si divide tra la scuola e la scrittura. Due grandi passioni che camminano insieme. È dirigente scolastico dal 2007. Tra i suo libri compaiono titoli come Il Bosco, Io e Velazquez, La Maratona (Artebambini di Bologna), Ardian che voleva svuotare il mare (Expressiva edizioni), Eustachio Naumann. Le montagne che camminano (Falco Editore). Alcuni suoi testi (e di Allen Say) hanno animato lo spettacolo Storie in musica, di scena al teatro Rendano di Cosenza.
La guerra raccontata ai bambini. Come nasce l’idea della sua storia andata in scena al Teatro Rendano?
«La guerra non è l’unico tema trattato nel concerto-spettacolo andato in scena al Rendano, ma sicuramente comporta la messa in gioco di emotività e sensibilità legate all’attualità e provoca negli ascoltatori, peraltro molto giovani la condizione e il desiderio di dire “no alla guerra”, la stessa guerra che invece attanaglia i tempi presenti e su più fronti. È necessario che si ritorni a sensibilizzare le giovani generazioni sui temi duri della guerra per dare loro gli strumenti per poter partecipare alla nascita di un mondo senza ostilità, senza stragi, senza soprusi. Il percorso ha previsto, oltre alla guerra, un passaggio sulla storia del Kamishibai, per poi passare ai temi dell’amicizia, dei sentimenti familiari, della fantasia (con un omaggio a Gianni Rodari) e della poesia (con il passaggio su Dante). Tutto il canovaccio teatrale è stato ideato da me e dal maestro Massimo Belmonte come percorso sulla narrazione agita e resa spettacolare».
Questa idea è stata alla base delle tante collaborazioni?
«Storie in Musica ha preso l’avvio da una progettazione più ampia che ha messo insieme tanti soggetti in una sorta di prova zero che, a seconda degli esiti, poteva diventare riproducibile e trasferibile in altri contesti. L’Orchestra Sinfonica Brutia ha fatto propria la proposta progettuale nella persona del maestro Francesco Perri e, per la parte organizzativa, della dottoressa Annarita Callari, in collaborazione con l’associazione teatrale Porta Cenere di Cosenza, l’ente di formazione e casa editrice Artebambini e l’Associazione Kamishibai Italia, che hanno entrambe sede a Bologna. All’interno del concerto- spettacolo la messa in scena di tre linguaggi della narrazione, i testi, le immagini e le musiche di altrettante storie scritte per kamishibai, strumento antico di origini giapponesi in grado di produrre una speciale ricaduta negli ascoltatori. Ringrazio tutti gli illustratori con cui ho lavorato, Francesca Carabelli, Jole Savino e Lida Ziruffo ma anche i musicisti Giuseppe Musumeci, compositore del primo brano e direttore d’orchestra e Massimo Belmonte che ha musicato gli altri cinque brani previsti nel Concerto-Spettacolo. Le voci di Elisa Ianni Palarchio e Mario Massaro, attori professionisti, formati sulla lettura per kamishibai, ci hanno regalato emozioni a iosa, in tutte le letture ma soprattutto in quella dedicata alla guerra. Mi corre l’obbligo di ringraziare Gianpaolo Palumbo per la grande competenza di gestione delle immagini e l’estro creativo su alcuni passaggi del grande Kamishibai che è diventato il palcoscenico, l’associazione il Delfino per aver permesso la realizzazione di un laboratorio destinato ai minori stranieri non accompagnati, ospiti del Sai di Mendicino, il cui esito ha arricchito la parte illustrata, non solo formalmente. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la partecipazione di ben dodici scuole di Cosenza e provincia che hanno accolto il nostro invito. Una scuola in particolare della nostra città ha curato le riprese video della prima matinée: si tratta dell’Istituto d’Istruzione Superiore Da Vinci-Nitti che ringrazio di cuore».
E poi Dante? Ci ricorda quanto abbiamo bisogno di poesia e letteratura. A qualsiasi età. Sin da piccoli…
«L’umanità è poesia, abbiamo bisogno di immergerci nella poesia e nella letteratura perché ci appartiene e ci identifica. Il nostro sentire individuale si fonde con un sentire collettivo, universale ed è necessario che la consapevolezza possa formarsi da subito, tra i bambini molto piccoli, in un percorso dall’infanzia all’adolescenza. Il progetto identifica tra le priorità anche attività di educazione ai sentimenti e alle emozioni. Il Dante, protagonista della narrazione, è un bambino che immagina la sua vita futura e si mette nella condizione di confrontarsi con i suoi coetanei esortandoli a guardare il mondo con il suo metodo, quello dell’osservazione e dell’immaginazione. Crescendo, quegli stessi bambini riconosceranno il Sommo Poeta e forse sarà più facile per loro appassionarsi nella lettura e comprensione dell’opera complessa che ci ha lasciato in eredità».
Perché ha scelto la forma del Kamishibai? C’è qualche motivo particolare?
«Ho conosciuto il Kamishibai nel 2011, grazie alla promozione e alla diffusione che ne faceva, già da qualche tempo Artebambini, con cui è iniziata una collaborazione che ha portato a molte pubblicazioni e alla proposta di formazione nelle scuole, curata dagli esperti della casa editrice con competenza e passione. Scrivere storie per il Kamishibai è esperienza difficilmente paragonabile: i testi seguono un andamento particolare, non devono essere troppo lunghi, hanno un contraltare nelle illustrazioni e nel progetto da me ideato un rapporto stretto anche con la musica. Oggi in Italia il lavoro di formazione e promozione di Artebambini con il Kamishibai, ma anche nell’abito più complessivo della letteratura per l’Infanzia, è molto ampia e di grande qualità. Una delle prove più tangibili di questo impegno si ritrova nella Rivista Dada, una rivista d’arte per bambini che coglie la storia, i metodi, le narrazioni, i laboratori didattici. Narrare con il Kamishibai offre allo scrittore la possibilità di entrare nel vivo dei temi trattati, nella sinergia giusta con gli altri linguaggi».
Lei ha già scritto diversi libri. Cosa bolle in pentola in questo momento?
«I progetti a cui sto lavorando sono di diversa natura: a breve in uscita una raccolta di liriche che attraversa un periodo lungo della mia scrittura e ne coglie i passaggi storici e geografici più significativi, in tutta la loro essenza poetica, a breve anche la conclusione di una saga per ragazzi sulle avventure di un falco grillaio amato dai lettori che torna più forte di prima con la sua terza storia ambientalista e poi tanto altro ancora nell’alveo della letteratura per bambini e ragazzi e non solo di cui vi darò indicazioni a tempo debito».