«Halloween è ormai alle porte», sta scritto un po’ dappertutto. Ma si può cordialmente detestare Halloween? Sì, prima di tutto, considerando una serie di ragioni antropologiche. Le stesse che ce lo impongono oggi come un evento improrogabile alla stregua del Natale, frutto com’è della globalizzazione dei costumi, e dei consumi. Così anche in Calabria.
Il calendario di Google
Era il Giorno dei Morti, e non era un giorno allegro; si andava nei cimiteri a portare fiori sulle tombe dei defunti, non in discoteca né ai party in maschera. In tempi di confusione globalizzata e dissacrazione spinta, la celebrazione del giorno dei morti è diventata una non meglio identificata “festa tradizionale di tutte le cose ultraterrene”, “la festa del lato oscuro” (Google). In questi giorni si scatena di tutto, con preferenza per il cattivo gusto, l’orrifico e l’apologetica per il macabro, la violenza, la crudeltà.
Morti per soldi
Non è un segreto che la morte e il dolore (quantunque la lunga crisi pandemica ce li ricordi ogni giorno) siano oggetto della grande rimozione dell’Occidente. Perciò “Day of Death”: dal giorno dei morti al giorno della Morte. Ovvero feste e business, al posto della compassione, del silenzio e delle preghiere, dei fiori e delle visite ai defunti, in nome di un laicismo banale e di un economicismo ormai privo di finalità umanizzatrici.
Le teste di morto della Marshall
In giro per il mondo la moda correlata ad Halloween pretende in qualche caso di elevarsi ad arte. Basta “trarre ispirazione dal lato oscuro”, come la pittrice e “designer” Dionne Marshall. Autrice di una serie variegata di “teste di morto” a tema Halloween e di organi asportati e sanguinolenti (sic!). Niente di speciale fin qui. Ma la Marshall si è fatta un nome nell’arte contemporanea “creando” la sue opere d’arte -“punctured arctefact”-, con tatuaggi su pelle (di chi?) che lei offre al pubblico ben conciati e messi graziosamente in cornici e telaietti da cucito, esattamente come faceva con la pelle delle sue vittime umane il serial killer de “Il silenzio degli innocenti”. Oggettini d’affezione che certo tutti vorremmo esibire sulle pareti del nostro tinello. Pare comunque che vadano a ruba tra i collezionisti.

Il business di Halloween vale 300 milioni
Tutto fa brodo, specie in tempi di crisi del turismo. Dopo la riapertura, il business di Halloween fa gola a molti. Dalle palestre, ai supermercati, ai teatri e ai parchi di divertimento, non si salva nessuno da questo «appuntamento con la festa che è entrata nell’immaginario collettivo degli italiani» (Panorama). Nonostante i consumi in frenata, con le famiglie italiane che ancora limitano del 20% il carrello delle spesa al supermercato per colpa della crisi pandemica, l’Halloween-mania in Italia è diventato in pochi anni un business da 300 milioni di euro (stime CIA). Ognissanti ormai è una festa demodé anche nei paesi e nelle regioni del Sud, Calabria compresa.
Halloween di Calabria
Anche nella regione delle processioni sotto casa e dei santi di paese come san Francesco di Paola, san Nilo da Rossano, san Bartolomeo da Simeri, san Cipriano di Reggio, san Ciriaco di Buonvicino (ma l’elenco santo/paese sarebbe molto più lungo e rappresentativo dell’intera Calabria), oramai la notte del 31 ottobre si “festeggia” dal Pollino allo Stretto nelle forme di un ininterrotto “carnevale dark”, nel trionfo di feste a tema tra costumi da zombie e zucche intagliate. “Il ponte dei Morti” passa così dai cimiteri alle vacanze low cost per famigliole a pensione tutto compreso.

I soliti pacchetti vacanza…in agriturismo
La rete offre lo specchio di una sorta di sgangherato divertimentificio da prezzi di bassa-stagione che trascorre tra discoteche e notti goderecce, in cui si ricicla l’offerta con pacchetti vacanza tutto-compreso per celebrare degnamente la “notte dei morti viventi”. Fioccano i last minute nostrani, a prezzi stracciati per il “weekend dei morti”; tipo “Halloween al mare a Tropea con famiglia”, “Festa di Halloween in agriturismo a Serra san Bruno”.
Le allegre famiglie Addams calabresi
Tutto perfetto per le allegre famiglie Addams calabresi-medie: “Volete sorprendere i vostri bimbi che, ogni anno, vi chiedono di preparare per loro le zucche di Hallowen e le maschere più terrificanti? Allora scegliete di portare tutta la famiglia al mare per Halloween e di divertirvi insieme all’animazione dell’hotel, durante i momenti di festa, serate a tema e spettacolo che abbiamo in serbo per il weekend di Halloween 2021”. “Nella notte dei morti viventi chissà quante magie e sorprese aspettano i fortunati che si regaleranno i pacchetti in hotel a Catanzaro Lido”.
L’immancabile piccante
“Halloween 2021 piccante a Diamante per un pacchetto da urlo, si garantisce divertimento e comfort cimiteriale per tutti: 2 Notti in camera Classic, Classic Plus o Superior, Trattamento di Mezza Pensione/Pensione Completa, Festa di Halloween in Maschera per i più piccoli, Cena con Delitto per i più grandi (leggi Menù). Tutto a partire da € 66,6”. Raffinata ironia e “Servizi family e bimbi”, così tutti accontentati.
Morti di fame, col reddito di cittadinanza magari, ma in compagnia di assatanati fantozziani della porta accanto impegnati in tragicomici osanna alle streghe , avvinti nel vortice di danze macabre in compagnia di altri impiegati all’Asl camuffati da zombie dalla cugina estetista.
Il cimitero della Nocturne per Halloween
Un veloce giro su internet non manca di fornire un fitto elenco di “Feste di Halloween 2021 a Cosenza” e di “eventi per celebrare degnamente ‘la notte delle streghe’ anche nella colta città di Telesio. Con la garanzia di “Paura da brivido per la notte più lunga, ovvero la notte di Halloween. Il 31 ottobre sera la città si trasformerà, come ormai accade ogni anno, in una città piena di bare, streghe e quella zucca che proprio non fa parte della nostra tradizione (sic!)”. Non mancano i Locali che ricevono anche molti gadget offerti dalle varie birre per una festa dove la paura diventa sorriso. Basta pensare al cimitero che la cornetteria Nocturne di Rende organizza ogni anno. Proprio così i ragazzi della Nocturne si mettono di impegno e il giardino, accanto la cornetteria, diventa un vero e proprio cimitero. E si gioca con la morte di gente che è viva e vegeta.
Il veglione del brivido all’Holiday Inn di Cosenza
Aspettando che riapra il cimitero della Nocturne, ci sono altri due eventi che meritano la nostra attenzione. Uno è quello della “discoteca Shake. Ogni anno la discoteca di Quattromiglia, organizza serate a tema di Halloween in maschera”. Altro evento di richiamo “è quello del Loft 10. Nella notte di Halloween vi promettono una notte da brividi, con la gente di Cosenza che deve venire vestita in nero”. Persino a Lappano, alla promettente “Tenuta dei Mantelli”, viene organizzato un party horror niente male. Poi in città “La notte delle streghe propone come ogni anno a Cosenza il veglione del brivido nell’elegante sala dell’Holiday Inn. Musica dal vivo per tutta la notte”.
Come una pagina del marchese De Sade
Invece “Per il popolo della notte un po’ più in età matura il consiglio è quello di andare al Beattino”. Per i più esigenti c’è “Halloween al Borgo Citerium Resort”, esclusivo club di Cerisano che “Ogni anno per Halloween propone cena a tema e festa per la notte delle streghe”, in una ospitale “struttura del XVIII secolo sapientemente restaurata che offre a voi, signori ospiti, spazi accoglienti ed ospitali con comfort e servizi all’avanguardia. Il resort si propone di offrire un servizio di qualità ad un eccellente rapporto qualità prezzo, dedicando tempo e impegno perché voi abbiate la garanzia di un soggiorno rilassante e piacevole. Qualunque siano i vostri interessi e le vostre richieste, troverete la più ampia disponibilità per soddisfare prontamente ogni desiderio”. E qui più che la pubblicità per un Halloween fuori porta alla cosentina, sembra una pagina del marchese De Sade o di Histoire d’O, ritorno a Roissy di Pauline Réage.
Americanate d’importazione
Halloween è una “nuova festa” che di questi tempi dell’anno ci tocca patire sempre più passivamente. Una festa che, per altri riguardi antropologici, corteggia e gioca molto -troppo- disinvoltamente con la morte, l’horror e l’occulto. Negli USA, paese che ha fatto olocausto dei propri rimorsi, dove questa festa è nata ed è molto sentita, l’hanno come si dice “sdoganata” e trasformata da tempo in una sorta di carnevale dell’occulto.
Certo, si dirà che forme simili sono antichissime, che esistono anche in altre culture, che i riti e le liturgie del mondo dei morti sono in fondo nobile cosa, che in fondo anche noi “avevamo qualcosa di simile” e bla, bla, bla, in uno sciocchezzaio antropologico di inesattezze e luoghi comuni.

Le origini calabresi (?) di Halloween su Vanity Fair
Perché, come sempre, anche in questo caso salta fuori la mania tutta calabra di intestarsi il primato. Così la credenza che attesterebbe “la presenza di questa usanza in un paesino della Calabria da tempo immemore: Fino a qualche anno fa, nel giorno dei morti i bambini andavano per le case, portando una zucca svuotata e lavorata a mo’ di teschio, nel cui interno era accesa una candela.
Con questa maschera mortuaria giravano di casa in casa chiedendo i morti benedetti, dolcetti (e raramente soldi) per placare le anime dei defunti, come riportato in “Halloween è calabrese, credeteci” (di G. Moraca), comparso su “Vanity Fair” del 31 ott. 2014. Quindi anche il famoso “Trick or Treat” anglosassone, “in realtà sarebbe frutto di una contaminazione degli emigrati del Sud Italia, che una volta giunti in America avevano portato avanti una tradizione molto sentita nei paesi dell’entroterra vibonese. Il rito del “coccalu” da Serra San Bruno, sarebbe stato quindi esportato negli Stati Uniti, dove si sarebbe arricchito di altri elementi simbolici con il passare del tempo. Oggi Halloween può essere considerata una festa di ritorno, dal sapore però tutto calabrese” (sic!).
Succubi dell’americanismo più deteriore
Ma ben oltre le ricostruzioni sovraniste e fantasiose sulla rivendicata “origine calabrese della festa di Halloween”, qui ci riguarda piuttosto il suo nocciolo problematico. Quello che ha radici nell’America dei film di zombie e di fantasmi, la stessa delle stragi studentesche, del male che nutre la cultura di massa. E dato che siamo succubi dell’americanismo più deteriore, eccoci qua. Sì, la chiamano ormai tutti così: la “festa” di Halloween. E per capire che “festa” sia basta guardarsi in giro. È il trionfo del ciarpame, della volgarità e del cattivo gusto new age, il clou di un esoterismo farsesco ma per nulla innocente.
Abbiamo smarrito cultura greca e cristianesimo
Ora, se le cose stanno così sarebbe molto più ragionevole ridimensionarle. Perché, come scrive Umberto Galimberti: «Questo è Halloween. Il canto della disperazione. Perché la modernità recupera questo antico rito? Perché della cultura greca il nostro tempo ha perso la “giusta misura”, e del cristianesimo, ridotto a religione laica, abbiamo rimosso, cancellato, proprio la speranza di salvezza che esso ci offriva. Ciò che è rimasto è il motivo cristiano della denigrazione del mondo: Qui amat mundum non cognoscit Deum, diceva Sant’Agostino. Una denigrazione che si accompagna e tramuta nel piacere morboso e perverso dell’altrui e della propria dissoluzione. E tutti sappiamo che nel cupio dissolvi c’è anche il gusto del male, dell’orrore, della sua scontata frequenza e banalità: che è l’unico forse che davvero assapora la nostra tarda modernità. Halloween adesso è solo una festa. Una festa che però richiama il sentimento del nostro tempo che fatica sempre più a dar senso alla vita e quindi anche al suo limite invalicabile, la morte, e perciò celebra l’apoteosi del nulla».
E adesso festeggiatela pure
Il corteggiamento della morte e l’acquiescenza facile verso delle forze del male, ad ogni età e a qualsiasi gruppo sociale si appartenga, non è mai privo di conseguenze. Al fondo delle sacre scritture ritroviamo un monito che non passa di moda nemmeno il giorno di Halloween: “Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, a quelli che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro” (Isaia 5:20-25). Adesso se vi piace la notte del 31, festeggiate pure. In una zucca vuota.