“Opera” di Tresoldi come la torre di Pisa: l’ironia del web travolge le colonne

Costate quasi un milione, le 46 installazioni dell'artista dopo l'iniziale gloria su Instagram ora sono transennate perché il vento invernale rischia di buttarle giù. Già quest'estate aveva destato scalpore l'immagine di un topo che le scalava. Così una trovata promozionale si è trasformata nel bersaglio ideale per meme e sfottò dei reggini

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Dovevano essere un’attrazione culturale e caratteristica. Qualcosa di “Instagrammabile” anche per chi viene da fuori. Stanno diventando l’emblema della vocazione turistica che fallisce miseramente per Reggio Calabria e il suo hinterland. Sono le colonne che rappresentano “Opera”, dell’artista Edoardo Tresoldi. Oggetto di arrampicata da parte dei topi in estate. E quasi divelte dal vento, nella stagione invernale.

L’Opera di Tresoldi (ma da 950mila euro)

Eppure l’installazione artistica, inaugurata due anni fa sul lungomare Italo Falcomatà di Reggio Calabria, era stata presentata in pompa magna. Non senza polemiche, dato che le 46 colonne commissionate dal Comune e incastonate all’interno di un’area verde panoramica a pochi metri dal mare dello Stretto, erano costate ben 950mila euro.

“Opera è un monumento alla contemplazione attraverso cui il luogo definisce ulteriormente se stesso” si legge sul sito ufficiale dell’artista Tresoldi. Che attraverso la rete metallica e lo studio della trasparenza ha voluto esaltare la bellezza dello Stretto, con il colonnato permanente.

L’arrampicata dei topi

Un’idea di marketing territoriale, che per un po’ ha anche funzionato. Proprio tra quelle colonne in fil di ferro, infatti, è girata una parte del videoclip “Kiss me again”, realizzato dal celebre musicista Giovanni Allevi a Reggio Calabria.

Ma la magia sembra essere svanita ben presto. Quest’estate, infatti, sono diventate virali le immagini che immortalavano un topo arrampicarsi lungo l’installazione artistica. Polemiche social e politiche, per attaccare l’allora Amministrazione comunale del sindaco oggi sospeso Giuseppe Falcomatà sullo stato di degrado del centro cittadino. E sull’incuria con cui viene conservato il patrimonio artistico.

Le colonne piegate

Qualcuno ha parlato di “colonna infame” di manzoniana memoria. Le forti raffiche di vento che negli ultimi giorni hanno interessato la città hanno infatti danneggiato l’installazione. Non repentinamente, ma per giorni e, inizialmente, nel disinteresse generale.

Almeno due delle 46 colonne ideate da Tresoldi, infatti, hanno iniziato ad ondeggiare. Infine, il cedimento strutturale che ha spinto l’Amministrazione Comunale a chiudere tutta l’area interessata per motivi di sicurezza. Quell’area, che doveva essere un fiore all’occhiello panoramico, ora è transennata.

La posizione ufficiale del Comune

Attraverso una dichiarazione ufficiale diramata dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, il Comune di Reggio Calabria precisa di aver comunicato all’artista le criticità emerse sul complesso monumentale. Lo stesso staff tecnico di Tresoldi – sempre a detta dell’amministrazione comunale – avrebbe già visionato le parti danneggiate.

«È stato inoltre programmato l’avvio dell’intervento di revisione dell’intera struttura e contestuale verifica delle cause che hanno determinato la problematica», dicono ancora da Palazzo San Giorgio.

L’ironia sul web

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Lo striscione affisso dal Nuovo Fronte Politico

Ovviamente, tutto ciò ha causato anche polemiche politiche. Il movimento di destra Nuovo Fronte Politico ha anche affisso uno striscione – “Via col vento” – nei pressi dell’installazione. Eterna disputa tra chi definisce uno spreco i soldi spesi dal Comune per “Opera”. E chi giustifica il danneggiamento, portando ad esempio i danni causati dal vento anche in altre città d’Italia.

Ma, più interessante, appare l’ironia social, che ha scatenato le pagine satiriche maggiormente seguite. I paragoni con la Torre di Pisa (e non solo) si sono sprecati. A sbizzarrirsi un po’ tutti: da “Lo Statale Jonico” al “Reggino Imbruttito”.
Insomma, da installazione “instagrammabile” a meme ironico il passo è stato tragicomicamente breve.

 

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