Se la Regione Calabria avesse un suo dizionario politico-antropologico lo si dovrebbe aggiornare, alla voce staff, con continui, sorprendenti innesti: l’ultimo è quello di Cono Cantelmi. Ovviamente non c’è da scandalizzarsi né da farne una questione morale, tanto più che tra i vituperati portaborse spesso – non sempre – ci sono bravi professionisti che non difettano di curriculum e competenze. Probabilmente sarà così anche in questo caso. Ma come si fa a non registrare che la traiettoria di certi percorsi appare, per così dire, quantomeno poco lineare? Cambiare idea è sinonimo di intelligenza, ma forse Cono Cantelmi ha in questo senso un po’ esagerato. Da candidato alla Presidenza della Regione del Movimento 5 Stelle, oggi si ritrova a fare da braccio destro a un esponente di primo piano della Lega.
Cono Cantelmi, da aspirante governatore a portaborse
Va detto che tra una circostanza e l’altra sono passati 8 anni. E lui, qualche tempo dopo l’esperienza fallimentare delle Regionali del 2014, si è allontanato dal mondo calabro-grillino. Però va detto pure che il suo era ancora il Movimento dei duri e puri, che mai avrebbero pensato che il loro leader calabrese potesse un giorno diventare il collaboratore esperto al 100% del presidente leghista del Consiglio regionale Filippo Mancuso. Invece nei giorni scorsi il salviniano più influente di Calabria ha indicato proprio Cantelmi per l’incarico di fiducia, che prevede un compenso di oltre 30mila euro all’anno.

Parola d’ordine: lotta agli sprechi
Avvocato di Catanzaro, Cantelmi nel novembre 2014 spiegava sul Blog delle Stelle che il primo punto del suo programma per la Calabria era ciò che sarebbe poi diventato una realtà su scala nazionale: il Reddito di cittadinanza. «I soldi – gli chiedeva un anonimo intervistatore – dove li prendete?». Risposta facile: «Attingeremo dal fondo di riserva per i debiti fuori bilancio, ma soprattutto faremo una guerra senza quartiere contro gli sprechi della casta in Regione: e lì i soldi ci sono eccome!».

Parole scolpite sulla roccia del sacro Blog. Altra domanda: «Da dove comincerà la lotta agli sprechi?». Ancora più facile: «Dai vitalizi dei consiglieri regionali. Ho chiesto agli altri candidati presidenti di sottoscrivere un impegno etico per ridursi lo stipendio a 2.500 euro e restituire i rimborsi elettorali, ma fanno finta di non sentire».
Meno voti che click
Con gli anni la furia anticasta si deve essere un po’ placata, ma Cantelmi non sembra aver dimenticato del tutto le sue posizioni di allora. Sul suo profilo Facebook compare infatti qualche post che richiama il grillismo delle origini. Come quello del 20 settembre 2021 con cui – cinque stelline gialle ad aprire e chiudere la frase – ha ricordato che «l’ambiente e la sua cura» sono sempre stati una sua «passione» ed un «impegno» anche durante le sue «precedenti militanze politiche».

In quei giorni stava di nuovo prendendo parte a una campagna elettorale, quella per le Comunali di Borgia. Candidato a consigliere a sostegno della riconfermata Elisabeth Sacco, Cantelmi ha preso 135 voti – per essere candidato alla Presidenza della Regione gli erano bastati 183 clic – e non è riuscito a entrare in consiglio comunale. Nel Comune del Catanzarese si è votato proprio il 3-4 ottobre scorso, stessi giorni in cui Mancuso prendeva sotto il vessillo della Lega i quasi 7mila voti che lo avrebbero proiettato sulla poltrona più alta del consiglio regionale. Mentre lui trionfava, il suo futuro collaboratore, già aspirante governatore 5 stelle, era candidato in una lista guidata da un’esponente del Pd: Elisabeth Sacco è componente dell’Assemblea regionale dem.