Il Premio Sila arriva alla sua 13° edizione ed entra nella sua fase più importante, quella che parte dalla presentazione dei dieci libri finalisti. Nella sede della Fondazione Premio Sila, nel cuore della città antica, il presidente Enzo Paolini, assieme alla direttrice Gemma Cestari e ai giurati Valerio Magrelli, Emanuele Trevi e Nicola Lagioia, hanno annunciato i titoli finalisti, sottolineando quanto complessa sia stata l’opera di selezione.

I dieci titoli finalisti
La rosa dei dieci libri scelti include opere di grande spessore narrativo e saggistico che rappresentano un viaggio attraverso storie, idee e riflessioni sull’Italia contemporanea: Nicoletta Verna, “I giorni di vetro” (Einaudi); Sandro Veronesi, “Settembre nero” (La nave di Teseo); Emanuela Anechoum, “Tangerinn” (Ediz. E/O); Diego De Silva, “I titoli di coda di una vita insieme” (Einaudi); Pierpaolo Di Mino, “Lo splendore” (Laurana); Andrea Piva, “La ragazza eterna” (Bompiani); Linda Ferri, “Il nostro regno” (Feltrinelli); Marco Lodoli, “Tanto poco” (Einaudi); Giulia Corsalini, “La condizione della memoria” (Guanda) e Marco Ferrante, “Ritorno in Puglia” (Bompiani).
Un Premio con una lunga storia
Il Premio Sila porta in sé un valore culturale, ma anche potentemente simbolico, ereditando e rivitalizzando una storia nobile, quella di un premio letterario nato nel 1949 come uno dei primi premi dedicati alla narrativa e alla saggistica impegnata sul piano sociale e politico. Il Premio è tornato a nuova vita nel 2010 grazie all’impegno della Fondazione Premio Sila e oggi rappresenta una iniziativa impegnativa e coraggiosa, che come ha ricordato Enzo Paolini, comporta un lavoro complesso, ma da cui scaturiscono «magnifiche occasioni», come quella che ha visto «Valerio Magrelli e Nicola Lagioia presentare al pubblico i dieci libri selezionati per questa edizione».
Una selezione che comprende autori esordienti e nomi già affermati
Anche Gemma Gestari, direttrice del Premio, ha sottolineato le difficoltà del lavoro svolto dalla giuria, ma anche la grande soddisfazione per una selezione che comprende «autori esordienti e autori consolidati: grande letteratura ma con una varietà che quest’anno è proprio evidente».
Per nulla casuali, ma al contrario straordinariamente significative del ruolo che oggi svolge il Premio Sila nel panorama culturale nazionale, sono state le parole di Nicola Lagioia, che ha sottolineato come il premio sia «un’occasione importante per riflettere sulla letteratura italiana in dialogo con i grandi temi sociali ed esistenziali».