Freud a San Fili, lessico famigliare di Pigi Ciambra

"Lullaby and last goodbye" vince un premio a Tokyo e diventa un libro fotografico. Un progetto nato nel 2013. Un lutto da elaborare e tre vite da raccontare. Da Palermo al paese delle magare

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Un palermitano a San Fili, il paese delle magare dove vive Brunori, può fare molte cose. Sposarsi, mettere radici, pensare e realizzare un progetto fotografico che nel 2023 è diventato un libro dal titolo Lullaby and last goodbye, edito da 89Books. Vincendo un prestigioso premio in Giappone: il Tifa, Tokyo International Foto Awards, primo posto nella categoria “People”.

Nel 2013 Pierluigi “Pigi” Ciambra inizia questo racconto per immagini. Rivolge verso le sue figlie l’obiettivo della sua macchina fotografica e ne esce fuori molto di più di un diario familiare. Ha subito la forza di essere riconoscibile come prodotto culturale in grado di superare il contesto domestico. E ne è testimonianza l’attenzione riservatagli in giro per l’Italia e non solo.

Pierluigi Ciambra

Era mio padre

Non c’è solo l’amore di un padre e la voglia di documentare la crescita delle sue figlie. Dietro vive il canto dell’infanzia di Ciambra. I profumi e la luce di Palermo, gli abbracci di un papà che gli trasmette la passione per la fotografia. Pierluigi lo perde troppo presto. Da allora si è portato dietro questa mancanza. Un lutto di un genitore così giovane quando sei così piccolo lascia un segno indelebile dentro. Gli anni passano ma senti di dovere fare qualcosa, riprendere in qualche modo quel percorso drasticamente interrotto. Senti la necessità di elaborare il lutto a modo tuo. E non ti aiuterà un libro di Freud per uscire fuori da quel buco nero. Una delle alternative al lettino dello psicanalista può essere riannodare i fili col tuo linguaggio.

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Uno degli scatti del progetto fotografico di Pierluigi Ciambra

Pierluigi Ciambra: il mio diario familiare

«Quando sono nate le mie figlie – commenta Pierluigi Ciambra – mi sono rivisto in lui. Ho capito il suo desiderio, anzi la sua esigenza, di conservare la memoria di quegli attimi. Così ho iniziato a fotografarle quotidianamente. Le bambine crescono e scoprono un mondo ai loro occhi incontaminato, e lo fanno con la libertà di chi svela enormi misteri senza schemi e congetture, con l’ingegno istintivo della curiosità infantile, coinvolgendoti nella loro realtà fiabesca. Raccontare il loro sguardo sul mondo e, al tempo stesso, mettere a nudo la mia ricerca interiore e il processo di riconciliazione con il mio passato sono le motivazioni alla base di questo mio progetto fotografico».

La formazione di Pierluigi dà il senso del suo percorso: diploma al corso di fotografia all’Istituto europeo di Design di Roma e poi laurea in Antropologia alla Sapienza. Lullaby and last goodbye nasce anche in questo contesto di studio e buone letture, dove il punto di partenza è l’inevitabile confronto con chi ha già fatto del diario familiare una storia universale.

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L’immaginario onirico di Lullaby and last goodbye

Da Alec Soth a Tarkovskij

Nell’intervista rilasciata sul portale web del Tokyo international foto awards si definisce un un «photobook Nerd che ama leggere saggi di fotografia e monografie, non solo dei grandi fotografi, ma anche dei di quelli meno conosciuti.
Lullaby and last goodbye si porta dentro almeno una canzone dei Cure e un pezzo di tanti progetti fotografici amati da Pierliuigi: Picture from Home di Larry Sultan , Sleeping by the Mississippi di Alec Soth, e poi Immediate Family di Sally Mann, The adventures of Guille and Belinda and the enigmatic meaning of their dreams di Alessandra Sanguinetti.
Ma c’è anche tanto cinema nei suoi scatti. Da Stanley Kubrick, citato in una delle immagini più potenti, fino al suo regista preferito: il russo Andrej Tarkovskij e il suo tempo sospeso.

C’è vita oltre Instagram

Sono le 17:45 di un pomeriggio qualsiasi a Cosenza, la città che ci tiene ad essere chiamata Atene delle Calabrie. Alle 18 la Ubik ospita la presentazione di Lullaby and last goodbye. Lentamente la gente arriva. I fotografi Andrea Bianco e Claudio Valerio di lì a poco dialogheranno con Pierluigi. Il solito rito del firmacopie, qualche chiacchiera con gli amici, i curiosi. «Un libro di fotografia?» Domanda un passante. Sì, c’è vita oltre Instagram per buone foto e storie che meritano di essere raccontate.

Da sinistra Andrea Bianco, Pierluigi Ciambra e Claudio Valerio

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